Il Podcast di Pensiero Indipendente

domenica 12 novembre 2023

Spendete bene il vostro tempo perché In definitiva è l'unico valore concreto e finito che ognuno di noi ha a disposizione (anche se, purtroppo, spesso ce ne dimentichiamo)

Da tanti anni mi capita, sempre più spesso, di assistere a dibattiti su argomenti, anche importanti, ma svolti con approssimazione e mancanza di padronanza profonda dell'argomento sul quale si sta dibattendo.

Nel corso dei miei studi, delle mie ricerche, ho trovato sempre grande difficoltà, trattandosi di argomenti le cui fonti giungono da diverse posizioni, a poter giungere in modo incontrovertibile alla definizione dell'argomento stesso.

Principalmente la superficialità che riscontro in via generale è dovuta secondo me a due fattori:

Il primo è da rinvenire nell’alterazione dei ritmi ai quali siamo abituati e che, da molto tempo non sono più conformati ai ritmi umani ma a quelli tecnologici. Notoriamente la tecnologia è sempre in evoluzione, il che si traduce nell'aumento di ritmi che si discostano grandemente dai nostri ritmi umani, riducendo tutta la questione al fatto che corriamo in continuazione verso non si sa bene cosa, nell'illusoria speranza di raggiungere quei livelli impossibili, che ci vengono imposti, evidentemente proprio allo scopo di introdurre il secondo fattore che è l'impossibilità di ragionare opportunamente per mancanza di tempo.

Immaginando come fosse la vita anticamente, in relazione ai tempi dedicati al ragionamento, presumo che questi fossero adeguati ed a misura d'uomo. 
Si poteva quindi valutare tutti gli elementi utili, tutte le fonti disponibili, lasciandoli decantare nella mente affinché, a tempo debito, si sviluppasse l'idea che scaturiva dal ragionamento riguardo l'argomento trattato, e da qui, dal concetto elaborato, scaturiva l'opinione di chi ragionava.

Un'opinione siffatta era Certamente molto più solida rispetto a quelle attuali.

Viceversa, oggi i ritmi sono scanditi dalle mail, dai WhatsApp, dai post e, in via generale, dai social. Questi strumenti, insieme ad altri, concorrono ad inondarci quotidianamente di una serie di informazioni superficiali, il più delle volte di scadente qualità, in quanto frutto di luoghi comuni che ridondano fino a noi.

Se quindi la tecnologia odierna e soprattutto il sistema di informazione dominante, non consente ad un essere umano di avere il tempo di elaborare l'informazione, di approfondire la veridicità di quanto contenuto nell'informazione stessa, allora, se avessimo il tempo di farlo, dovremmo porci questa semplice domanda: a che cosa serve tutto ciò?

Personalmente, se fossi io a dover rispondere a tale quesito, immaginerei un mondo a misura d'uomo dove non esiste una siffatta "informazione".

In tal modo, avendo il tempo adeguato per valutare ogni singola informazione, ogni singolo argomento, con tutta probabilità ognuno di noi avrebbe una visione molto più chiara, oserei dire nitida, riguardo a ciò che realmente ci accade intorno e amche sul perchè di ogni avvenimento.

Conseguentemente, comprenderemmo che molte di queste cosiddette informazioni, servono soltanto a distrarci, a farci perdere altro tempo, ed in via generale a confonderci.

Ma a distrarci da che cosa?

Come mai le vecchie generazioni si lamentano dell'epoca contemporanea ripetendo, quasi fosse un mantra, il vecchio adagio del "si stava meglio quando si stava peggio"? Una domanda che risuona banale e scontata ai molti che, probabilmente, risponderebbero con superficialità, asserendo che si tratta semplicemente di nostalgie legate alla giovinezza ormai andata. Credo invece che pochi si soffermerebbero a pensare, in modo più approfondito, a ciò che soltanto in apparenza sembra essere un luogo comune, ma che in realtà è un'osservazione tanto sincera, quanto evidente.

Ma se anche tutti comprendessimo la veridicità profonda di questa affermazione, sarebbe soltanto un momento di illuminazione, un "fulmine a ciel sereno", un barlume di pensiero e null'altro. Subito dopo chineremmo il capo per riprendere la nostra solita routine, una simil-vita in stile Orwelliano, cadenzata da incomprensibili ritmi imposti da altri, nella mancanza di quella forza di volontà, indispensabile per approfondire opportunamente un siffatto pensiero.

A quei pochi che invece colgono l'invito racchiuso in questo breve post, vorrei soltanto suggerire, sinceramente e umanamente, di trovare sempre più tempo per ragionare e considerare se il mondo nel quale viviamo è davvero così, come ci viene presentato, oppure se, invece, sarebbe opportuno fermarsi e valutare che molti dei valori e delle libertà che diamo per scontate, altro non sono che semplici illusorie chimere.

Proprio a queste conclusioni è arrivato, chi saggiamente ha speso il proprio tempo per arricchire se stesso, attraverso un ragionamento libero da condizionamenti.

Prima di tutto è importante assumere, secondo me, il giusto atteggiamento distaccato che filtri opportunamente gli argomenti in almeno due categorie;

Esistono Infatti argomenti per i quali è perfettamente inutile preoccuparsi, non perché non siano importanti, ma perché le nostre azioni nonchè il nostro pensiero, ad essi riferiti, è totalmente irrilevante. Si tratta di tutti quei fatti sui quali noi non abbiamo nessun potere (malattie, morte, fatalità, eccetera) e riguardo ai quali, anche il solo soffermarsi, a pensare oltre il dovuto, è un inutile spreco di energie.
 
Esistono invece argomenti riguardo ai quali il nostro agire può creare dei risultati che, indifferentemente se piccoli o grandi, contribuiranno ad un cambiamento. A questa seconda categoria, credo che abbiano la precedenza, quegli argomenti le cui determinazioni incidono direttamente sulla nostra sfera di interesse (salute, economia, diritti, sicurezza, eccetera).

Saggiamente, credo che il nostro sforzo nel ragionamento ed il relativo tempo dedicato al pensiero ma anche alla successiva azione, dovrebbe essere concentrato su quest'ultima categoria di argomenti. 

Se consideriamo, ad esempio, le ore trascorse sui social chattando con persone, che neppure conosciamo davvero, parlando di argomenti anche importanti ma che vengono trattati in modo superficiale, al fine di trascorrere del tempo, senza considerarne il valore, e lo spreco che ne facciamo; dovremmo ammettere a noi stessi che in realtà il tempo lo abbiamo, anche se non in abbondanza, ma quel poco che abbiamo lo sprechiamo in futilità.

La prima cosa da fare quindi sarebbe stabilire delle gerarchie prioritarie sugli argomenti, la cui importanza per quanto sopra detto, sia indiscussa.

Personalmente, sottratto il tempo strettamente necessario per le attività lavorative e di famiglia, ho eliminato tutte le connessioni che reputo superflue riservandole lo stretto indispensabile per la cosiddetta "fase rilassante". È infinitamente più prolifico, infatti, praticare il sano e corroborante rito del "caffè con gli amici al bar", anche solo una volta a settimana, piuttosto che torturare i pochi neuroni rimasti con futili e sterili quanto inconcludenti discussioni politiche che non lasciano null'altro che vuoti stereotipi, retorica, e indottrinamenti fuorvianti.

domenica 25 giugno 2023

la teoria della terra piana in poche parole

Grazie a Manuel per la segnalazione

Leggo soventemente sul web castronerie di ogni genere e sorta perpetrate da servi del sistema e utili idioti vari, i quali non si preoccupano nemmeno di verificare e considerare le idiozie che proferiscono ma, piuttosto, il loro interesse risiede soltanto nel totalizzare visualizzazioni asseverandosi così, a propria ignorante insaputa, sotto il sistemico vessillo del politically correct. 

La mancanza di basi a sostegno delle proprie idee, la facilità con cui si inseguono vessilli innalzati da altri senza neanche comprenderli pienamente, rappresenta l'icona di un'epoca, la nostra, fatta di gente vuota e stereotipata che vuole spiegare ciò che non ha neppure ben compreso. La teoria della terra piana è una teoria che ha dignità e rispetto in quanto addirittura precedente a quella gesuita del Big Ben e della terra tonda. Ma se non basta, a dispetto dell'ignoranza diffusa che vuole per assodato che la forma della terra sia rotonda ed il suo movimento migliaia di km orari, i  parametri relativi alla teoria della terra piana sono molto più credibili e confutabili rispetto all' inclinazione inesistente di una terra tonda mai provata ma solo cinematograficoùamente esibita e con pari credibilità ad un cartone animato di Walt Disney o un film della serie Star Wars; per non parlare neppure del movimento, tra l'altro mai rilevato della rotazione terrestre.

Fatta questa indispensabile premessa, utile quantomeno a chi non è perdutamente indottrinato al punto di aver perso irrimediabilmente il proprio libero arbitrio, in breve espongo la teoria della terra piana affinché chi legge possa quanto meno approfondire le proprie conoscenze nel merito affinché vi sia maggiore chiarezza sulla stessa nonché su tutte le menzogne e le fake intenzionali dei vari debunkers preoccupati a gettare ondate di discredito per mantenere la credibilità in seno alla "scienza" ufficiale.

Il concetto è il seguente: su un piano indeterminato insistono tanti "sistemi solari" dove il sole è un globo elettromagnetico che ha una rotazione stabilita e libera dai ghiacci la terra e rende possibile lo sviluppo della vita, attraverso le radiazioni elettromagnetiche, esattamente come capita sulla terra dove viviamo. Questo risolve i problemi legati alla biocompatibilità della teoria degli antichi astronauti che vorrebbe una evoluzione umana attraverso più incroci tra diverse razza venute da altri mondi. Grazie diverse sì ma il biosistema è quello dello stesso piano e quindi univoco. In tal modo il proliferare di incroci tra razze diverse diviene plausibile in quanto siamo in possesso della stessa biologia perché la vita si esprime e si sviluppa, almeno su questo piano indeterminato che comprendere anche la terra, in modo univoco.

venerdì 2 giugno 2023

Il 2 giugno festa della repubblica: un inganno lungo 77 anni

Il 2 giugno 1946, 40 milioni di Italiani vennero chiamati a "scegliere" tra proseguire con l'ormai insostenibile sistema monarchico, reo di avere consegnato l'Italia al fascismo, oppure dare pieno potere ad un popolo, ormai provato oltre ogni limite dal regime, inaugurando anche in Italia l'avvento della repubblica e della democrazia. Gli annali di storia ufficiale, come ben sappiamo, raccontano che la scelta del popolo italiano venne fatta sulla democrazia diffusa attraverso la Repubblica. Quello che però emerge dai dati e dalle fonti storiche è tutta un'altra storia. Secondo evidenze significative, a vincere fu, inaspettatamente, la monarchia. 

Molti rimasero sbalorditi dal fatto che, dopo una dittatura durata quasi un secolo, che consegnò l'Italia, o meglio quello che ne restava tra guerre coloniali e grande guerra, al fascismo di Mussolini, gli si desse ancora credito. Così, tra incredulità e meraviglia, molti repubblicani dovevano rassegnarsi al fatto che, ancora e nonostante tutto, il popolo itsliano avesse riaffermato la propria volontà di esservirsi ai Savoia

Ma, come spesso accade laddove la verità e', tutt'al più nominata, per "questioni di opportunità" e per il bene di un popolo forse troppo ignorante o forse troppo assuefatto alla dittatura, si scelse di orientarlo, ma per il suo bene, verso la democrazia; quella forma di democrazia che oggi conosciamo tutti. L'alba della prima Repubblica, così come l'Unità d'Italia di quasi 100 anni prima, nacquero con un inganno, un artificio, un delitto di Stato. Il 4 marzo 1861 moriva in un attentato il tesoriere dei garibaldini Ippolito Nievo, il 2 giugno 1946 moriva, prima ancora di nascere, l'italico libero arbitrio del popolo italiano; da sempre schiavo, da sempre servo e, tutto sommato, ipocritamente felice e forse anche consapevole della propria condizione. Oggi festeggiamo la riaffermazione di quel comportamento 'ingannevole perpetrato più volte fino al vergognoso covid del febbraio 2020. Anche qui la storia insegna, sicuramente, ma soltanto a chi vuole imparare davvero.

Al referendum del 2 giugno 1946 gli italiani avevano scelto il re alla Repubblica. Ecco alcune prove 




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domenica 9 aprile 2023

Il mondo al contrario

Non leggo spesso i quotidiani dal momento che sono consapevole che questi rappresentano uno degli strumenti principali per la diffusione della narrativa di regime. Accetto pacificamente che esistono i mezzi di indottrinamento di massa, i quotidiani non sono altro che strumenti di controllo e manipolazione, cosa tra l'altro facilmente dimostrabile se consideriamo come gli eventi più importanti che hanno condizionato e modificato il nostro stile di vita siano stati presentati "illo tempore" con una opportuna chiave di lettura allarmistica che ha portato a siffatti cambiamenti nella politica internazionale, nei nostri costumi, nella nostra economia. Conseguentemente, al fine di non intossicarmi la mente con dottrine spacciate per notizie, ne evito la lettura orientando i miei interessi verso studi più proficui.


Nonostante ciò riconosco vi siano ancora alcune testate giornalistiche coscienziose, vale a dire dotate di quel buon senso e di quella onestà intellettuale che contraddistinguono i servi del potere dai cercatori di verità. Tra quelle degne di essere consultare, La Verità, mi appare meritevole e degna di nota. Non mi interessa entrare nel merito di come sia composto il consiglio di amministrazione o chi sia il direttore, ciò per evitare di guardare il dito che indica la luna. Vorrei però richiamare l'attenzione di chi leggerà questo articolo sul fatto che domenica 9 aprile, giorno di Pasqua, leggo una sequela di notizie dalla prima pagina e poi, che fanno chiaramente comprendere, a chi ancora sia in grado di formulare dei pensieri in modo indipendente, quanto avanti sia il programma mondialista di annientamento e soggiogamento sociale. 
Partendo dalla prima pagina leggo che, nell'imbarazzo morale più totale, il mainstream asservito prosegue incessantemente e senza rossura alcuna, nella narrativa post-covid riconducendo l'aumento di morti (dovuti alle misure di vaccinazione) al clima.
Nell'articolo a pagina 2 del quotidiano si fa riferimento allo studio dell'istat, datato 2022, che dimostra un aumento di mortalità che i migliori giornali di regime, Repubblica in primis, ascrivono al cambiamento climatico (cosa che neppure la thunberg riuscirebbe a partorire). Fronteggiare i morti secondo la stagionalità - sintetizza l'articolo - sembra voler allontanare la riflessione sui troppi decessi non dovuti alla malattia ma che possono essere collegati a gravi reazioni indotte dal vaccino.
Al taglio basso, nella stessa pagina, altra notizia che smaschera l'ipocrisia del mainstream, ma solo nelle menti libere dai condizionamenti e non rincoglionite, titola: I danni causati dalle mascherine scambiati per effetti del long Covid. Partendo da uno studio medico intitolato "conseguenze fisio-metaboliche e cliniche dell'uso di mascherine facciali", l'autore dell'articolo, Matteo Lorenzi, informa il lettore sui risultati di questo studio. La conclusione: esistono effetti collaterali significativi derivanti dall'utilizzo sia di mascherine chirurgiche sia di quelle tipo ffp2 che hanno un maggior impatto sulla salute di chi le utilizza. 

Che i sostenitori dell'importanza delle mascherine ne fossero a conoscenza non è noto, di certo però i sintomi sono uguali a quelli descritti e attribuiti al cosiddetto "long covid".
L'articolo va ancora oltre sostenendo che alcuni ricercatori inglesi hanno stabilito un raffronto tra due periodi diversi in un ospedale inglese, uno in cui la mascherina era obbligatoria e l'altro in cui non lo era e non hanno registrato significative variazioni per quanto riguarda i contagi.
Ancora più avanti, a pagina 4 l'inchiesta che parte negli Stati Uniti niente meno che a cura di Baiden e che colpisce un giudice che ha sospeso la pillola abortiva. 
Pressioni politiche direttamente dal Presidente USA quindi, contro una moralità che ancora resiste ma nei confronti della quale vi è la ferma volontà di annichilirla. 
E ancora nella pagina successiva apprendiamo della crociata organizzata dal l'Unione Europea contro Orban, il presidente dell'Ungheria, in favore dei tanto millantati diritti lgbt che sarebbero stati violati a causa di una legge passata nel 2021, promossa dal partito di Orban e finalizzata a proteggere i minori da pornografia e pedofilia. 
Il testo, che personalmente condivido in toto, recita: la pornografia e i contenuti che raffigurano sessualità fine a se stessa o che promuovono deviazione dell'identità di genere, cambiamento di genere e omosessualità non devono essere messi a disposizione dei minori. 
È bastato questo per scatenare l'ira lgbt capitanata dalla Von der Leyer che l'ha definita "vergognosa". 
Per inciso L'Italia al momento sembra non essersi schierata contro l'Ungheria come invece hanno fatto 15 paesi dell'Unione, riuscirà Meloni a mantenere la posizione o ci troveremo presto di fronte a un'altra Caporetto come quella sulla questione degli sbarchi dei clandestini? E ancora, basta voltare pagina e apprendiamo di insegnanti sospesi rei di aver pregato con i propri alunni  in classe e perciò sottoposti a procedimenti disciplinari con sospensione decurtamento dello stipendio perché urtano la sensibilità dei non credenti o di quelli che hanno altri credo, così come l'abolizione della pratica scolastica del precetto Pasquale, che introduceva gli alunni nel mondo cattolico. Mi viene da pensare che anche ai tempi di Diocleziano i cristiani urtassero la sensibilità dei romani e per questo giustamente venivano crocifissi a centinaia lungo la via Appia.
Questo che potrebbe apparire nell'insieme come un mondo al contrario è semplicemente una raffinata rimodulazione del sistema sociale, un reset pianificato e organizzato da tempo dove tutti siamo coinvolti. Chi orchestra questo attacco alla parte più profonda del sistema sociale nazionale lo ha fatto pianificando bene e attendendo di arrivare a gestire i posti chiave dell'informazione, della politica, dell'economia della finanza. 
Come al solito basterebbe leggere 1984 per capire chi ha ordito e si cela dietro queste azioni metodiche e finalizzate allo smantellamento sociale. Hanno censurato il buon senso intimidendoci e inibendo ogni reazione di fronte a questa esibizione di mal costume, di fronte a questi insulti continui verso la religione cattolica, la famiglia, la nostra dignità di lavoratori e di cittadini. Nascondono dietro un'immigrazione forzata, colonizzazione finalizzata alla distruzione delle culture nazionali, al fine di creare confusione e desolazione. Un piano kalergi dove le ONG rappresentano l'elemento fondamentale.
Utilizzano studi minoritari nel campo della psicologia per affermare l'identità di genere, al fine di creare una confusione totale nell'individuo fin dalla propria nascita, sapendo bene che la confusione genera insicurezza, l'insicurezza paura, la paura sottomissione. Tendono quindi a creare generazioni di sottomessi ovvero di schiavi.
Utilizzano le cosiddette cure mediche per minare nelle fondamenta la salute di ogni individuo, in tal modo compromettono la capacità di autodeterminazione delle nuove generazioni già sottomesse a livello intellettivo. Tutto ciò, tutto questo cambiamento e queste azioni realmente terroristiche, ci vengono poste davanti agli occhi ogni giorno, ogni momento. I nostri vecchi, che comunque hanno avuto la loro responsabilità di fronte a queste iene mondialiste, si sarebbero chiaramente ribellati, avrebbero lottato per dei valori come la dignità, l'indipendenza, la libertà. Ma già chi è nato negli anni sessanta è stato calato in un mondo di apparente benessere dove l'importante è vivere bene. Poco conta se a livello etico la nostra vita è sempre più simile a quella delle bestie, che tra l'altro stanno acquistando sempre più diritti rispetto a noi.
È il mondo nuovo del dispotismo illuminato, della visione mondialista di un patto sinarchico in marcia da secoli e che, se non interverrà alcuna forza uguale opposta, raggiungerà la piena realizzazione.

domenica 18 settembre 2022

La salamandra nello "spazio" (racconti sereni di scrittura creativa)

Inizio oggi una serie di racconti per un corso di storytelling. Se vi fa piacere scrivete nei commenti le vostre impressioni ed i vostri suggerimenti.😀😃😃


 La salamandra nello "spazio" - racconto 

Avete presente quando, appena svegli, vi sentite più stanchi di quando siete andati a dormire?

Quelle classiche giornate dove mai e poi mai, vorreste alzarvi dal letto ma allo stesso tempo non riuscite a rimanerci un secondo di più perché il sonno vi sfugge ma la stanchezza vi fa sentire come una ameba? Un protozoo?

Bene, è proprio in quelle giornate che mi accadono le cose più incredibili.

Una volta, per esempio, trascorsa l’ennesima nottataccia, mi ero appena alzato dal letto e, ancora totalmente frastornato, stavo andando in cucina per fare colazione.

- adesso mi faccio un caffè da fare invidia ai brasiliani; pensai tra me e me.

Avevo appena aperto lo sportello dello stipite dove, tra bicchieri e piatti, c'era la mia vecchia gloriosa moka quando, con un sussulto che mi scosse tutto il corpo quasi avessi ricevuto una scarica di corrente da 220 volt, mi svegliai di colpo.

- Mamma mia! Esclamai.

Di fronte a me, accovacciata dentro lo stipite, tra bicchieri di vetro e piatti di ceramica, comodamente adagiata proprio sulla mia beneamata macchinetta da caffè, mi fissava una salamandra. Lo sguardo che appariva sembrava un misto di meraviglia e compassione, quasi volesse dire: "non ti sembra di esagerare con questa reazione così spropositata? Sarò un centinaio di volte più piccola di te, non sono velenosa e non sono certo Godzilla.”

Dopo qualche secondo di sorpresa, iniziai a pensare come avesse fatto, quel piccolo esserino, a bypassare le formidabili difese di casa mia, appositamente allestite per impedire che animaletti e insetti (soprattutto le blatte che odio più di ogni altra cosa) possano accedervi.

- Ciao piccola - dissi rivolgendomi al piccolo anfibio - se mi spieghi come hai fatto ad entrare in casa mia ti darò una succulenta e grossa mosca.

Mentre dicevo questo, finalmente il mio cervello si mise in moto e realizzai di trovarmi in piedi, di fronte allo stipite della mia cucina, a parlare ad una salamandra alle 6 del mattino.

La situazione aveva un che di surreale e, nonostante fossi ben cosciente di essere sveglio, non ci avrei affatto giurato.

Mentre pensavo tutte queste cose, la piccola salamandra voltò la testa distogliendo lo sguardo da me, quasi fosse annoiata dalla mia presenza e soprattutto dai miei pensieri.

Ecco allora palesarsi un ulteriore problema: cosa avrei fatto se il piccolo intruso, si fosse andato a nascondere da qualche parte? Non potevo certo correre il rischio di ritrovarmelo a letto (mia moglie è oltremodo gelosa) ne, tantomeno, dentro qualche pietanza. Rabbrividendo al solo pensiero mi resi subito conto che dovevo immediatamente catturare l'animale esiliandolo fuori da casa mia.

Non potendo distogliere lo sguardo dall’animale per timore di perderne le tracce, mi resi conto di non potermi allontanarmene, neppure il tempo strettamente necessario, per prendere qualcosa di utile alla sua cattura. Mentre ragionavo su tutte queste cose, la piccola salamandra, forse infastidita dalla mia presenza, si andò a ficcare proprio dentro la macchinetta del caffè.

Ora, si dice che il pensiero sia più rapido dell'agire, ma in quel frangente non feci in tempo neppure a rendermi conto di cosa stessi facendo. Con un movimento fulmineo e senza pensarci, presi la macchinetta del caffè e la scaraventai con tutta la mia forza fuori dal balcone, noncurante della finestra ancora chiusa.

Ne scaturì un rumore di vetri in frantumi, quelli della mia finestra, mentre la macchinetta del caffè, con il suo contenuto all'interno, si dirigeva impietosamente verso la proprietà del mio vicino, non prima di aver sfondato anche la zanzariera che si trovava, anch’essa chiusa, lungo la traiettoria.

So che non ci crederete ma, nonostante tutto quel trambusto mattutino, la cosa aveva un che di comico se pensate che l'elemento terminale della moka, somigliava vagamente al modulo Lem dell'Apollo 11 in rientro dalla missione lunare. Tanto più che all'interno c'era anche l'astronauta.

Mentre accadevano tutte queste cose contemporaneamente, ed io iniziavo a fare mente locale sul calendario dei santi per l’imprescindibile sequela di bestemmie, sulla soglia della cucina apparve mio figlio Manuel di 8 anni.

- papà, per favore non fare tutto questo chiasso, non vorrei che spaventarsi Lucilla.

Mi voltai sgomento verso mio figlio e, ormai in preda alla più totale confusione, domandai: Lucilla?

- sì papà la mia salamandra, devo portarla a scuola stamattina per mostrarla alla maestra di scienze.

Morale della favola …

Non bevo più caffè.

mercoledì 13 aprile 2022

Insieme per conquistare la nostra dignità sociale.

Dopo l'esperienza fallimentare avuta all'interno di un movimento ideologicamente traditore dei propri ideali e dei propri proclami, come si è dimostrato essere il MoVimento 5 Stelle, avevo deciso già dal 2013 di non farvi più parte, decisione poi attuata l'anno successivo.

Dal 2012 in poi, insieme ad altri volenterosi amici, decisi di intraprendere un percorso parallelo a quello politico dell'associazionismo, secondo principi di libertà, indipendenza e dignità; ne scaturì la nascita di una associazione ispirata proprio a tali principi: Riconquista sociale – Dignità Indipendenza Libertà.

L'intento, racchiuso in tal nome, era restituire ad una società malata, composta in prevalenza da individui rassegnati e ideologicamente allo sbando, i tre valori riportati nella stessa Associazione, attraverso una riconquista dei valori sociali intrinsechi alla storia del nostro paese e al percorso umanistico italiano.

Invero, nonostante vi siano stati soltanto dei pallidi risultati rispetto le aspettative caldeggiate, dovuti in larga parte al tarlo della rassegnazione che ha permeato fin da subito molti dei soci, purtroppo anche tra i co-fondatori, i risultati comunque conseguiti da questa associazione culturale sono stati molteplici, tutti consultabili sul relativo blog dell'associazione: www.riconquista-sociale.blogspot.com

Durante tale attività, che non ha interessato soltanto la cultura propriamente detta ma si è occupata molto di temi sociali di interesse diffuso, con particolare attenzione alle criticità territoriali ormai endemiche del comune di Reggio Calabria (come ad esempio la mancanza d'acqua, i rifiuti, ed in generale la bassa qualità della vita), nel 2020 abbiamo dovuto fare i conti con le restrizioni liberticide e ormai acclaratamene ingiustificate e ingiustificabili decretate dal governo Conte e dai successivi.

In tale contesto è emersa in tutta la sua totalità la strategia del terrore che da sempre i governi, senza esclusione di quello italiano, hanno posto in essere per continuare ad imbrigliare masse inebetite di cittadini, attraverso un sistema totalitario, ammantato di falsa democrazia, all'uopo costituito.

Così mi è parso oltremodo evidente come la forma democratica, estesa a sistema di governo, interpretata in chiave liberale e secondo i principi della Rivoluzione francese di uguaglianza universale, sia soltanto l'ennesimo circo, l'ennesimo recinto dove tutti noi, più o meno inconsapevolmente, pascoliano.

Senza entrare in tecnicismi giuridici, appare lapalissiano come attraverso un D.p.c.m, mero atto ministeriale di alcuna valenza legislativa, i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione, questa sì Fonte emanatrice di fonti legislative e perciò apicale al sistema legislativo italiano, di fronte a cui anche la Politica avrebbe dovuto dimostrare rispetto istituzionale, siano stati censurati ignominiosamente e congelati in attesa di non si sa bene cosa.

In conseguenza di ciò ho dovuto assistere, mio malgrado, all'ennesimo colpo di Stato i cui presupposti risiedono proprio in quelle falle costituzionali, secondo il mio personalissimo punto di vista, messe lì apposta, al fine di fornire una escamotage eventuale, una scappatoia costituzionale, a chi dopo di loro si sarebbe susseguito nella guida del Paese.

Questo è quanto da me percepito attraverso i vari incontri e le varie riunioni, per la maggior parte purtroppo multimediali, alle quali partecipai nel tentativo di comprendere come fosse stato possibile che di popolo di una repubblica democratica fosse stato sequestrato e messo ‘sottochiave’ (lockdown) contro la propria volontà.

Oggi, dopo 2 anni di innumerevoli imposizioni restrittive alle quali ho assistito insieme a voi tutti, comprendo come pochi le finalità di tali cambiamenti sociali, dettati non da una casuale sequenza di eventi avversi, come il Sistema vorrebbe fare intendere, ma piuttosto in ossequio ad un programma ben definito che, attraverso gli aggiustamenti del caso, è in fase di ultimazione.

Di fronte a tale situazione e confortato dalla presenza di nuovi pacati quanto consapevoli "Compagni di Sventura", ho affrontato una nuova fase nel mio percorso umano finalizzato alla ricerca della verità.

Oggi comprendo come, effettivamente, movimenti politici, sindacali, economici, finanziari e, più in generale, sociali, si trovino all'interno di una sorta di recinto dal quale non è possibile neppure tentare di evadere se non vi sia, intrinseco, il presupposto della consapevolezza.

Appare quindi totalmente irrilevante la posizione ricoperta dal singolo all’interno di tale recinto; che un soggetto sia un fervente religioso, un appassionato e genuino politico, oppure semplicemente un indefesso lavoratore; la posizione di tale individuo non cambia al variare del contesto.

All'esecuzione di predeterminate variazioni pianificate del Sistema Sociale noi, popolino, possiamo intravederne solo il fatto compiuto, vale a dire soltanto nel momento in cui dobbiamo subire tali cambiamenti.

Ed è altresì una falsa idea quella che vorrebbe l’esclusione di determinati soggetti, rientranti in certe categorie "speciali" (mafia, chiesa, massoneria, governo, tanto per dirne alcuni) da tale scenario.

L'uomo della strada dovrebbe Infatti iniziare a considerare anche il concetto di "utile idiota" inteso nei confronti di quei soggetti che sono momentaneamente utili alla definizione delle tappe sistemiche del Progetto. L'idiota funzionale al sistema, è quindi utile ed in virtù di ciò in una prima fase viene incensato e osannato; viene elevato a rango di esperto le cui dichiarazioni appaiono profetiche ai più, non fosse altro per la potenza della comunicazione dei mass-media sistemici. 

Ciò allo scopo di fare una miglior leva sull'Ego dell'idiota funzionale, inebriandolo al fine di usalro ancor meglio, salvo poi abbandonarlo in un pantano o, al massimo, riservare un posto di ritaglio, un contentino se nel frattempo non sorge la necessità di trasformarlo in utile capro espiatorio, addossando le colpe del misfatto (pianificato fin da principio) e farne un comodo e pratico parafulmine di fronte ad una opinione pubblica troppo spesso ignorante che, opportunamente indottrinata, non riesce a vedere oltre il velo dell'apparenza (si pensi alla vicenda dei medici italiani e del Virus, prima definiti eroi ora vittime del Siero e di politica dell’accoglienza che ne scalza finanche la professione ed il diritto al lavoro).

Oltre a ciò, le conseguenze che derivano dal prestarsi e prostrarsi ai biechi progetti di stampo mondialista, non sono principalmente di ordine pratico ma sicuramente possiedono una maggiore incidenza sul piano morale e spirituale.

Proprio l'aspetto spirituale, che l’attuale mondo materialista - costruito ad hoc proprio per allontanare da tale visione - tende ad escludere, appare il più importante aspetto di tutta la vicenda; ciò in quanto legato allo stato d'animo dell’individuo, alla sua qualità della vita, fino al percorso dell'Essere che, per inciso, prosegue anche dopo l'esperienza terrena del momento, volgarmente chiamata “vita”.

I soggetti che preferiscono prostituirsi moralmente - e non escludo anche fisicamente - sono pienamente consapevoli a cosa stiano andando incontro; proprio la consapevolezza interiore, che non dipende dalla cultura ne dall'esperienza del singolo, elimina ogni possibile alibi morale a prescindere. 
Non vi e quindi alcuna pietà universale nei confronti di alcuno, ed in particolare nei confronti di chi, pur avendo ben chiare le idee su quanto si stia apprestando a fare, non pone scrupolo alcuno dal perpetrare inganni e azioni devastatrici della vita altrui.

Considerato tale ultimo aspetto, è chiaro che questi soggetti siano segnati nell'animo in modo inappellabile e soltanto un chiaro quanto inequivocabile atto di ribellione a tale sottomissione demoniaca, supportato da azioni chiare e risolutive, tese a far emergere la nuda verità e senza compromesso alcuno, potrebbe forse fornire un possibile riscatto spirituale.

Vi e poi la questione le "complici inconsapevoli" che raccoglie, sotto tale definizione, la pletora dei soggetti stupidamente e supinamente ubbidienti.

Lungimirante è la saggezza popolare che attribuisce alle menzogne "le gambe corte"; anche qui, come nel caso precedente, chi seppur vittima inconsapevole delle determinazioni lesive adottate dagli organi apicali, adotta e perpetra a sua volta, con ingiustificabile continuità, tale linea, arrivando finanche ad imporla ad altri, diviene complice a sua volta di chi, con cosciente cognizione di causa, ha avviato l'intero meccanismo.

Occorre quindi responsabilizzare se stessi, evitando di adottare la falsa idea secondo cui la mera esecuzione di ordini esclude da qualsivoglia responsabilità colui che agisce.

Ogni essere umano - in quanto tale - possiede la facoltà di discernimento ed è quindi soltanto una mera scelta personale il voler ricorrere ad essa.

Che fare dunque? Lasciare ad altri il controllo della propria vita sociale? Tentare un percorso autonomo e disperato in una visione romantica il cui esito appare quasi sempre scontato, oppure utilizzare con opportuna intelligenza l’esperienza maturata durante le tante delusioni, per tentare concretamente di dare forma e consistenza ad un ormai diafano riscatto sociale?

Preferisco unire alla consapevolezza dei fatti il sentimento della Fede quale forma di credo nei confronti nell’Essere Superiore e Divino, intenzionalmente ridimensionato dall’attuale materialismo tecnologico, ma in realtà vero ed unico motore degli eventi e principio ordinatore i cui sviluppi, al di sopra della logica umana, convergono nella realizzazione della volontà Divina [Fiat Voluntas Dei].

Mia opinione personalissima è chiedere all'universo di poter fare la volontà di Dio, procedendo nel momento in cui l'universo  consente e concede gli strumenti per operare; va ricordato infatti che ciò che noi banalmente e generalmente attribuiamo al caso, in realtà è frutto di una pianificazione degli eventi di Ordine Superiore, non di rado è certamente capitato ad ognuno, durante la propria esistenza, di intravedere una logica degli eventi soltanto dopo che questi si siano realizzati. Anche a distanza di anni.

Dall'esperienza di vita maturata considero pertanto l'azione sociale autonoma una iniziativa monca, amputata, limitata a sterile protesta spesso auto referenziata, se non trova sbocco nell'interlocuzione politica.

Sovente infatti, per questioni affini l'attività sociali (come ad esempio la questione idrica, quella relativa ai campi elettromagnetici artificiali, oppure quella riferita ai rifiuti), è stato indispensabile trovare un interlocutore politico, all'interno dell'amministrazione di turno, disponibile ad ascoltare le giuste istanze sollevate dai cittadini unitisi intorno a Riconquista sociale, nella speranza di un impegno fattivo finalizzato alla risoluzione della problematica oggetto dell'azione sociale.

In tali situazioni è stato necessario essere disponibili a rischiare il tempo impiegato nel ricercare un valido interlocutore politico disponibile prima di tutto all'ascolto, con il rischio di divenire inconsapevoli veicoli elettorali (gli utili idioti di cui sopra).

Ecco quindi che si arriva ad una scelta che, personalmente, appare quasi obbligata, maturata nel tentativo di perfezionare quel percorso sociale che dalla giusta protesta giunge alfine ad opportuna proposta.

Sulla scorta delle precedenti considerazioni appare pertanto indispensabile "sporcarsi le mani" in prima persona, nel tentativo di entrare a far parte di quella rappresentanza politico - sociale eletta che occupa i posti amministrativi non come autoreferente ma piuttosto quale genuino rappresentante del cittadino, impegnato a tradurre le istanze sociali in concrete attività politiche.

Se come accade, l'iniziativa sociale promossa da associazioni libere e indipendenti, si esaurisce nella semplice proposta che per giungere a concretezza deve essere perfezionata dall'organo politico in carica, sia Esso di governo o di opposizione, allora appare inscindibile che l'appendice dell'attività di proposta sociale sia l'attività esecutiva politica.

Tutto ciò deve essere fattibile a patto che vi siano veri rappresentanti popolari, all’interno delle amministrazioni. In tal caso, non assisteremmo a sterili quanto vuote manifestazioni di piazza auto referenziate e fini a sé stesse, ma probabilmente e in modo molto più pacato, saremmo finalmente testimoni dei risultati sperati attraverso un sereno dialogo tra il cittadino e la sua estensione politica, di questo rappresentativa.

Consapevole quindi della situazione attuale scelgo di entrare a far parte del partito politico "Ancora Italia" in quanto, a mio avviso, attuale utile contenitore politico all'interno del quale appare oggi possibile esprimere le proprie idee sociali, universali e indipendenti e fino a quando ciò sarà possibile, Ancora Italia apparirà  degno e meritevole della mia partecipazione, fatta con spirito di servizio nei confronti del cittadino ma prima ancora con sentimento di indefettibile rispetto nei confronti dei miei ideali.